11 – La Luce della Pasqua del Signore 01/04/2021

“Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. […] Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto”. Immaginiamo di fare una composizione di luogo; scambiamo il nostro ruolo con quelle delle donne che accorrono al sepolcro e alle quali l’Angelo del Signore dice queste parole. La loro sfiducia è anche la nostra; la loro Speranza è anche la nostra; il loro atteggiamento è anche il nostro. Gesù a loro, così come a noi, aveva detto che sarebbe risuscitato dopo tre giorni, ma con la morte di croce, la sfiducia aveva preso il posto della Speranza. Si stavano recando al sepolcro, ma con il cuore in pena. Tutto ciò in cui avevano creduto e che avevano professato era venuto meno. Il loro Re aveva miseramente fallito. Era stato umiliato, deriso, sputato, flagellato e, infine, crocifisso. Il loro Re, che aveva sempre detto di poter comandare a dodici legioni di angeli di venire in suo aiuto, era stato sconfitto; aveva accettato tutto e si era fatto agnello davanti ai lupi. Era morto in croce, ma veva promesso di risorgere dai morti dopo tre giorni e ha mantenuto la promessa. Il sepolcro, sigillato da un masso pesante e sorvegliato dalle guardie, non era stato violato. Eppure, una volta entrate, si resero conto che il suo corpo non c’era più. La prima frase che l’Angelo dice alle donne è: “Non abbiate paura, voi!”. La sua “irruzione” le aveva spaventate, ma quel “voi” sembra quasi voler dire: non siete “voi” a dover avere paura. Voi avete Fede, conservatela anche nei momenti più terribili e non abbiate paura. Cristo è risorto! Ha vinto la morte! La Sua più grande promessa l’ha mantenuta. La Luce ha vinto sulle tenebre. La Sua Luce ha vinto la notte del Monte degli Ulivi, l’eclissi solare che vi fu durante la sua Passione e morte in croce e ha vinto pure sulla notte del sepolcro. È la vittoria di Cristo su Satana, del Bene sul Male, della Luce sulle Tenebre, dell’Amore sull’Odio, della Vita sulla Morte. E il passo evangelico continua dicendo: “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Leggiamo con attenzione alcune parole. L’Angelo dice “Presto”. E le donne “abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, corsero…”. Ebbene sì, abbandonarono “in fretta” il sepolcro perché non era più tempo di stare lì, di piangere la morte, bensì di annunciare la lieta novella. E lo fecero con timore e gioia. Con il timore di chi ha avuto paura di perdere la fede e la gioia di averla ritrovata. La gioia di quelle donne è incontenibile, ridono, piangono di gioia e “corrono”. Sì, corrono. Perché quando vedi da così vicino la Verità allora vuoi “correre” a raccontarla. Diventi fuoco e perdi qualsiasi tiepidezza. Quelle donne siamo noi, siamo tutti noi, presi dal timore di avere fede e nello stesso tempo dalla tristezza di una vita senza speranza. La nostra unica arma è avvicinarci al Sepolcro e farci abbagliare da una nuova luce, quella stessa luce che illumina, ma non acceca perché rende visibile ciò che non vedremmo solo con gli occhi.

Yuri Buono