Beata Maria Gabriella Sageddu (1914-1939)


La beata Maria Gabriella Sagheddu nacque a Dorgali, in Sardegna, nel 1914, da una famiglia di pastori. Dopo aver fatto parte dell’Azione Cattolica, entrò tra le Trappiste di Grottaferrata (Roma).

La sua vita religiosa durò solo tre anni e mezzo. Offerti per l’unità dei cristiani. La badessa, infatti, era sensibile al tema e – su sollecitazione del sacerdote francese Paul Couturier, uno dei primi alfieri dell’ecumenismo – presentò alle claustrali una richiesta di preghiere e offerte perché il desiderio di Gesù («che siano una sola cosa») si avverasse. Gabriella vi si spese con tutta la sua esistenza. Che volgeva al termine. Morì di tubercolosi nel 1939. Riposa nel monastero di Vitorchiano (Viterbo). Giovanni Paolo II l’ha beatificata nel 1983, alla fine dell’ottavario per l’unità dei cristiani.
Martirologio Romano: Nel monastero cistercense di Grottaferrata nel territorio di Frascati vicino a Roma, beata Maria Gabriella Sagheddu, vergine, che in tutta semplicità offrì la sua vita, terminata all’età di venticinque anni, per l’unità dei cristiani.

Quando or è circa un mese l’Unione Cattolica Malati mi ha mandato la pagella-preghiera di Suor Maria-Gabriella, la trappista santa, sono rimasta dolcemente commossa, perché quel volto assomiglia a quello della angelica Adoratrice che mi preparò a ricevere Gesù” (Autobiografia p. 64).