Autobiografia


Era il 1942 e ormai Maria Valtorta era bloccata nel letto da otto lunghi anni.

Si sentiva spiritualmente senza guida. Da sola, ma con l’ispirazione dello Spirito Santo, aveva scelto due volte la via dell’immolazione a Dio per la salvezza degli uomini. Ora però le malattie sembravano avanzare, i medici gli davano due anni di vita e mettere un po’ d’ordine nelle varie devozioni le sembrava necessario. Padre Romualdo dei Servi di Maria volle andare a trovare Maria Valtorta. Trovò l’occasione propizia e si presentò al posto di un confratello per portarle la comunione. Si intesero subito e lui divenne il suo primo direttore spirituale. Le storie della vita di Maria Valtorta lo incuriosirono, intuì la profonda spiritualità, la veracità che l’animavano, la determinazione nel carattere e la grande capacità di scrivere. Dopo qualche mese, era il febbraio del 1943, le venne in mente di chiederle di raccontarsi. Dopo qualche moto di giustificata ritrosia, Maria Valtorta accettò. In un mese e mezzo la sua autobiografia era pronta. Alla fine di marzo la terminò.
Dalla nascita al 1942 si racconta al suo direttore spirituale senza frapporre ostacoli o veli. Accadimenti, apprezzamenti, ostacoli, attese, rifiuti, desideri, angosce, angherie, vittorie e sconfitte, sono raccontate senza ritrosie.
Così impariamo a conoscere questa donna straordinaria per le doti umane e per i desideri di unione col Cristo crocifisso. Ma fino a qui è la preparazione di quanto arriverà subito dopo. I due anni di vita diventeranno ventuno e la sua capacità di scrivente verrà esaltata oltre misura. L’intervento della grazia di Dio la trasformerà e ciò che qui vediamo in nuce poi fiorirà in maniera grandiosa.