Newsletter n. 9/23 – «Venite e guardate. Venite e mangiate. Venite e bevete»
Invito al XIV convegno di studi su Maria Valtorta e la sua opera (14 ottobre 2023)
Viareggio (LU) 7 aprile 1945, ore 17,10: siamo ormai prossimi alla stesura finale dell’Evangelo. Maria Valtorta scrive questo dettato presente ne “I Quaderni 1945-1950” (p. 47), in cui Gesù ricorda anche alcune ragioni di tutta l’Opera Valtortiana: «Io ve ne prego, e parlo in specie a voi, miei sacerdoti. Accettate l’umiliazione di essere posposti ad un laico per divenire “padri delle anime”. Per tutti è quest’opera. Ma come è particolarmente dedicato a voi questo Vangelo, in cui il Maestro prende per mano i suoi sacerdoti e li conduce con Sé fra le file degli scolari, perché essi, i sacerdoti, divengano maestri capaci di guidare gli scolari […]! Su, dunque. Venite e guardate. Venite e mangiate. Venite e bevete. E non negate. E non odiate il piccolo Giovanni. I buoni fra voi da quest’opera avranno una gioia santa. Gli studiosi onesti una luce. Gli svagati non cattivi un diletto. I cattivi un mezzo per sfogare la loro cattiva scienza. Ma il piccolo Giovanni ha avuto solo dolore e fatica, per cui, ora, alla fine dell’opera, è come una creatura languente per malattia».
In tutta l’Opera di Maria Valtorta il termine “studiosi” ricorre solo una decina di volte, perché è donata per tutti: non serve una conoscenza particolare per capirla; si legge con semplicità e infiamma il cuore e la mente di chiunque la conosce con cuore aperto. Sì, addirittura come si sfoglia un giornale quotidiano qualunque! E in effetti si può ben dire che è il racconto quotidiano della vita pubblica di Gesù salvatore, redentore, santificatore. È un racconto che affascina, coinvolge, attira e può cambiare la vita fin nel profondo dell’anima. Ma non è solo uno straordinario scritto che infiamma il cuore, è anche una miniera di dati reali, veri, comprovati, constatabili da chiunque. È una miniera e dunque va “scavata” con cura per estrarre i diamanti che contiene. Questa è la parte che tocca agli “studiosi”, cioè a quelle persone che naturalmente sono portate ad approfondire il significato e la causalità delle cose, dei fatti, del reale che accade. Certo, la superbia non conosce distinzione: dove c’è un essere umano, lì c’è la superbia! Solo con grandi sforzi dell’intelligenza, del corpo, del cuore, dei sentimenti, ma prima ancora con l’aiuto di Dio, l’uomo può giungere a quell’umiltà necessaria per non rifiutare i doni che Dio elargisce continuamente e che sono ben presenti anche ne L’Evangelo. Senza una profonda umiltà è molto facile che gli “studiosi” divengano “dottori del cavillo” tesi solo a trovare errori e contraddizioni nelle pagine degli scritti, e a sminuire il valore di tutta l’Opera. La Fondazione Maria Valtorta ha sempre organizzato i convegni annuali per almeno tre ragioni: far conoscere la scrittrice – che è ben distinta dall’Autore –, diffondere i suoi scritti, e dar modo, a chi è interessato, di approfondire il testo dialogando con semplicità su quanto è stato scoperto, confrontandosi con chiunque lo voglia e davanti a tutti, pronti a dar ragione delle scoperte fatte. Siamo alla XIV edizione di questo tentativo di approfondire la conoscenza della “cattedrale” valtortiana, e siamo coscienti di essere solo all’inizio: anche se svariati elementi sono già alla portata di tutti, siamo convinti che tanto ci sia ancora da fare! In questi anni molti scenari sono mutati, ma non la determinazione forte di far conoscere lo specifico valtortiano: l’unione inscindibile tra mistica e scienza, caso primo e unico nella storia per quantità e qualità. La “miniera Valtortiana” sembra senza fondo e continua a mostrare i suoi tesori a chiunque li voglia conoscere.
Per questo invitiamo tutti ad essere presenti il 14 ottobre 2023 nella Chiesa dello Spirito Santo al Lido di Camaiore (ai confini di Viareggio) per il XIV Convegno Valtortiano, in una giornata di studio, riflessione, scambi di conoscenze e di doni spirituali: “Venite e guardate. Venite e mangiate. Venite e bevete”!